lunedì 6 novembre 2017

Eccoci, la nostra avventura a Khulna è terminata. Eravamo arrivati a Khulna pensando di stare un paio di settimane e sono passati 3 mesi. Sono stati mesi intensi, di lavoro e di incontri, che ci hanno dato la possibilità di conoscere nuove realtà e di metterci al servizio dove ci veniva richiesto. Abbiamo svolto il nostro servizio con i pazienti malati di lebbra e tubercolosi che sono ricoverati o seguiti negli ambulatori dove abitualmente lavora sr. Roberta.



Abbiamo però avuto anche la possibilità di vedere cose interessanti, per esempio di visitare la Moschea di Bagerhat, costruita nel 1459 da Khan Jahan Alí e dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco nel 1985. È considerata uno dei più notevoli monumenti islamici nel sub-continente indiano; conosciuta come Moschea delle 60 cupole, presenta al suo interno 60 colonne che reggono 77 cupole, più le 4 cupole angolari per un totale di 81 cupole.




Abbiamo assistito alla tradizionale gara di barche sul fiume Rupsha, in mezzo alla fiumana di persone che assistevano...dal ponte, dalle sponde del fiume o dalle barche.






L'ultima settimana a Khulna ci ha dato anche la possibilità di partecipare alla Messa in suffragio di p. Marino Rigon, missionario saveriano che ha lavorato per circa 50 anni in Bangladesh, e cui era stata concessa anche la cittadinanza onoraria per l'importante lavoro culturale svolto e per l'aiuto che aveva fornito al popolo bengalese durante la guerra di liberazione. Dal profilo di p. Marino "  Il privilegio del riconoscimento presidenziale si deve soprattutto al prezioso e tenace lavoro culturale di padre Rigon, che l’ha portato a diventare il principale traduttore in italiano delle opere di Rabindranath Tagore, poeta, saggista, romanziere e mistico bengalese vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1913. In onore del grande bengalese, padre Marino ha pure fondato, con l’aiuto di amici, un Centro studi Tagore. Rigon si applicò alla traduzione di Tagore adottando una grafia che riproducesse il più possibile la pronuncia originale piuttosto che seguire quella tradizionale, che proviene dalla versione inglese." 
E ancora:  "Nel 1971, quando il Bangladesh si stacca dal Pakistan occidentale per salvare la sua lingua (il bengoli), scoppia la guerra civile. Padre Rigon si schiera con la gente, a costo di mettere in pericolo la vita; ma dà ospitalità anche a molti indù, visti come nemici dai  musulmani". 
https://dg.saveriani.org/it/comunicazioni/news/scambi/item/addio-a-padre-marino-rigon






Da martedì siamo tornati a Syamnagar, è stato bello ritrovare le ragazze e p Luigi. Terminata la stagione delle piogge sono ricominciato i lavori agricoli per la semina delle verdure invernali, che comprendono anche le "bideshi salad", come ha definito Poritosh ella nostra insalata, ma anche pomodori, carote, basilico e prezzemolo....oltre a cavoli, cavolfiori all'immancabile peperoncino. Intanto il Karkadé seminato prima delle piogge, fiorisce e dà i primi frutti.
Speriamo che il raccolto sia abbondante.
Alla Missione arrivano alcuni pazienti che, saputo del nostro ritorno, vengono a chiedere consulenza. Riprenderemo l'ambulatorio la prossima settimana.
Torniamo anche a Satkhira....dove ritroviamo i bambini anche loro intenti ai lavori di pulizia del giardino.