venerdì 8 dicembre 2017

La nostra attività nel Sundarban è ripresa regolarmente. 
L'ambulatorio è  attivo ed anche a casa arrivano alcune consulenze. In particolare Bahamoni, accompagna la nipote, una ragazzina di 18 anni, che quando la valuto presenta esempi diffusi ed ascite. Dico che deve essere portata in Ospedale quanto prima, e così la inviamo a Khulna al medical college. Purtroppo qui fanno diagnosi di cirrosi in stato avanzato e dicono che ormai non c'è più niente da fare. Nell'arco di pochi giorni muore nel suo villaggio, dove verrà cremata. Purtroppo l'abitudine nei villaggi è di rivolgersi prima al medico locale, il Kobiraj, che cura con la medicina ayurvedica.... e si rivolgono al medico solo in fase avanzata. 
Grazie al favore della stagione secca possiamo iniziare a visitare alcuni villaggi. 
Il primo villaggio che visitiamo e Dhumghat Mundapara. È il villaggio di Nilima, una delle prime ragazze che sono state accolte da p. Luigi alla Missione, e che ora è ormai sposata da 3 anni; ma è anche il villaggio di Lipi, Supria e di Khuku Moni, che da dopo il matrimonio ha iniziato ad insegnare nella scuoletta locale.
Una delle attività che p. Luigi ha sostenuto fin dall'inizio è stata la creazione di scuole nei villaggi Munda. Infatti i bimbi Munda in casa, parlano lo Sadri, la lingua della loro tribù, arrivando alla scuola bengalese si trovano in difficoltà perchè né gli insegnanti né i compagni parlano la loro lingua. Nelle scuolette dei villaggi i bambini possono fare i primi due anni di scuola, imparando l'alfabeto e la lingua bengalese da insegnanti Munda e poi dalla classe terza vengono inseriti nella scuola ufficiale. Nelle tre zone di prsesenza Munda, Syamnagar, Shatkira e Khoira ci sono ben 17 scatolette, che nel tempo p. Luigi ha affidato per la gestione al SAMS. Da alcuni mesi 4 di queste scuolette, le più  vicine alla missione, sono gestite dalle ragazze che vivono da p. Luigi. Le insegnanti sono Sulota, Sucitra, Fulldashi e Khuku Moni; Minoti è invece la coordinatrice delle scuole. Nella foto sono con Bahamoni e p. Luigi.



La decisione di affidare le scuolette alle ragaze nasce da alcuni motivi... intanto pare che le insegnanti donne siano più affidabili degli insegnanti maschi, e poi le ragazze, che negli anni hanno avuto p. Luigi come professore, hanno imparato un metodo di insegnamento e di studio diverso da quello della scuola locale, che prevede solo lo studio mnemonico in vista dell'esame, ma fa in modo che gli alunni comprendano quanto viene spiegato ed imparino ad utilizzarlo quando necessario....

In questi giorni alla Missione sono passati anche numerosi ospiti. Il primo gruppo era costituito da p. Alfonso, Missionario Saveriano, che dopo quasi due anni in Italia è tornato in Bnagladesh per proseguire la Missione. Con lui sono arrivati nel Sundarban anche Milvia, che da anni viene a trovare p. Alfonso per diverse settimane all'anno, e lo aiuta nelle sue attività ed Enrico, un cugino di p. Alfonso, che è invece alla sua prima visita in Bangladesh.  La definizione di p. Luigi all'arrivo di P Alfonso è stata: è arrivato l'uragano, il ciclone ed il terremoto tuti insieme.... in effetti p. Alfonso con la sua energia ti travolge e riesce a mettere alla prova anche un veterano come p. Luigi.
Insieme alla festa di benvenuto agli ospiti le ragazze hanno festeggiato anche il compleanno di Sagar.






A Dumghat Mundapara siamo stati invitati a pranzo da Nilima, insieme ad altri  2 ospiti provenienti da Forlì, Alberto e Fiorenzo, anche loro veterani del Bangladesh  dove, con la loro associazione, aiutano diversi progetti.
Dopo il pranzo ne approfittiamo per proseguire lungo la stradina sterrata che si addentra sempre più stretta in mezzo ai campi coltivati a riso ed ai pukur e raggiungiamo la casa di Sharoti e Poritosh. Poritosh da un paio di settimane è andato a Dhaka a lavorare nelle fabbriche di mattoni. Sharoti invece alcuni giorni fa ha avuto i gemelli. Purtroppo nonostante le ripetute raccomandazioni di recarsi in Ospedale, ha partorito a casa ed i gemelli sono morti entrambi Nell'arco di pochi giorni. Andiamo a trovarla, non possiamo fare nulla se non renderci presenti e darle un abbraccio. Le vengono gli occhi lucidi. 
Mi rendo conto che per noi, che veniamo dal di fuori è difficile riuscire a scardinare delle abitudini radicate da secoli, forse potranno riuscirci le ragazze che hanno la possibilità di studiare. Uscendo dalla casa di Sharoti, dico a Shamoli, una di loro che ci accompagna, che deve studiare e diventare medico, per lavorare per la sua gente....annuisce, lei è studiosa e responsabile e potrebbe anche farcela se lo volesse,  ma per ora è ancora piccola, deve andare in classe 8^.






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